venerdì 26 novembre 2010

La Puglia riscopre i presepi viventi

Tra le stradine dei borghi antichi, nelle grotte carsiche, tra i ruderi delle chiese medievali e sulle colline innevate: sono questi gli scenari nei quali si rinnova la tradizione dei presepi viventi. La Puglia anche per quest´anno si trasforma in palcoscenico della Natività: sono oltre cinquanta i comuni della nostra regione ad aver allestito per le feste natalizie rappresentazioni viventi della Betlemme di duemila anni fa. Affreschi di vita che fondono arte, tradizione, religione e folclore.

Le ricostruzioni storiche messe in piedi dal Gargano al Salento rievocano la notte di Natale attraverso personaggi in costume, musiche palestinesi e canti popolari, sapori e odori della cucina locale in vicoli, angoli e piazze.

A Rignano Garganico, il paese più piccolo del Parco nazionale del Gargano, va in scena la Natività più grande della Puglia. Più di 400 figuranti di tutte le età faranno rivivere domani pomeriggio le atmosfere di fine Ottocento. Teatro dell´evento il centro storico di origini medievali; la nascita di Gesù, invece, nella grotta Paglicci, giacimento rupestre paleolitico. A guidare i visitatori, che si prevedono nell´ordine di cento mila, uno speciale Gesù Bambino dotato di ali che volerà tra le botteghe di fabbri, falegnami e ricamatrici. Per l´occasione è stato bandito anche un concorso fotografico destinato a dilettanti e professionisti. Lo spettacolo si replica il 6 gennaio. Ma non è l´unico evento in provincia di Foggia: anche Deliceto ospiterà la sua Natività nel convento di Maria della Consolazione, da visitare tutti i giorni sino all´Epifania.

Tanti i presepi viventi nel Barese. A Conversano questa sera, il 4 e 6 gennaio suoni e canti natalizi per un viaggio tra antichi mestieri e prodotti tipici. Il comune di Casamassima oggi inaugura la terza edizione del presepe con 160 comparse in costume arabeggiante; domani sera la festa è a Grumo Appula, mentre Altamura dà appuntamento al 4 gennaio. Sette date (oggi, domani e martedì e poi il 2, 3, 4, 6 gennaio) invece per il presepe di Canosa, allestito sull´area archeologica.
Gemellata con Assisi, città dove nacque il presepe, è la Natività di Pezze di Greco. Tra gli altri appuntamenti del Brindisino, oltre Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Mesagne, San Vito dei Normanni e Laureto, c´è quello di Ostuni, nel cuore del centro storico. Ma è in provincia di Taranto la rappresentazione sacra della Natività più famosa e visitata della Puglia: a Crispiano, nello scenario rupestre del Vallone, il presepe si colora di Africa: sarà una giovane coppia congolese ad interpretare la Sacra Famiglia. Insieme a Maria e Giuseppe, tanti altri figuranti con la pelle scura, più simili ai personaggi raccontati dalle sacre scritture, per il primo presepe vivente multietnico: accesso consentito la domenica e, per l´arrivo dei Magi, il 6 gennaio. Il giorno della Befana sarà la volta dei comuni jonici di Lama e Lizzano: a cavallo, i tre re attraverseranno le vie cittadine, scortati da paggi e scudieri. A pochi chilometri, Faggiano ripresenta per la sedicesima edizione il presepe che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali. Originale poi la cornice di Mottola, tra giochi di luci nelle grotte della Madonna delle Sette Lampade.

Anche il Salento propone un ricco programma di eventi. A Sanarica la ricostruzione fedele di un vecchio frantoio consentirà di fare un viaggio nella memoria, assaporando pittule calde. La rievocazione religiosa del Natale si ripete a Castro e a Carpignano Salentino. Ma a registrare il pienone, come da tradizione, sarà da domani la rappresentazione di Tricase, giunta alla 32esima edizione. Surreale il clima che caratterizza uno dei più suggestivi presepi viventi pugliesi, gemellato con Betlemme: sulla collinetta di Monte Orco, innevata artificialmente, si snoderà un percorso dai grandi numeri: due chilometri, quattro ettari in totale di superficie, 250 figuranti.

mercoledì 17 novembre 2010

Dieta mediterranea è bene mondiale

Dieta mediterranea è bene mondiale
Nairobi, lo ha proclamato l'Unesco

La Dieta Mediterranea è entrata nel patrimonio culturale immateriale dell'Unesco assieme alla gastronomia francese. L'ok è arrivato dal comitato intergovernativo dell'ente riunito a Nairobi. Lo annuncia Pier Luigi Petrillo, responsabile della delegazione del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali: "Finalmente l'alimentazione Mediterranea è stata approvata all'unanimità. Questo è un grande traguardo per il nostro Paese".

Un traguardo storico per la tradizione alimentare e per la cultura dell'intero Paese, lo ha detto anche il ministro Galan. "La proclamazione della Dieta Mediterranea, quale stile di vita sostenibile basato su tradizioni alimentari e su valori culturali secolari, rappresenta una svolta epocale nel processo di valorizzazione di usi e costumi legati alle diete alimentari dei vari popoli", ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali.

"A livello internazionale, grazie alla proclamazione della Dieta Mediterranea, è stato certificato una volta per tutte lo stretto legame tra la cultura e le pratiche alimentari tradizionali di un popolo ed è stata consacrata la loro inscindibilità", ha proseguito il ministro. "La Dieta Mediterranea, in quanto insieme unico al mondo di pratiche alimentari, sociali e culturali ha pienamente meritato il riconoscimento convinto dell'Unesco. Per l'Italia si tratta solo del primo, importantissimo passo di una lunga serie di successi sul cammino della valorizzazione delle pratiche agroalimentari tradizionali italiane riconosciute da tutto il mondo quali esempi di eccellenza", ha concluso Galan.

lunedì 15 novembre 2010

Turismo: vacanze in campagna, Italia modello agriturismo

Arezzo, 12 nov. (Adnkronos) - Un settore verde che ''non e' al verde''. Oltre un miliardo di euro e' infatti il giro d'affari che smuove ogni anno il mondo dell'agriturismo Territorialita', tutela della biodiversita' e dell'ambiente, socialita', salvaguardia dell'urbanistica rurale, promozione della cultura agricola. Si riassume in questi essenziali concetti la forza del modello agrituristico italiano, vero protagonista della nona edizione di AgrieTour, il Salone nazionale dell'agriturismo in corso da oggi fino al 14 novembre ad Arezzo Fiere e Congressi. E' per scoprire i motivi del successo di questo fenomeno che ad Arezzo si sono dati appuntamento esperti del settore da tutto il mondo per confrontarsi con gli attori di questo comparto e cercare di riportare il modello italiano nei rispettivi paesi. Israele, Bulgaria, Malta, Spagna, Grecia, Gran Bretagna, Filippine. Sono solo alcuni dei Paesi rappresentati ad AgrieTour dove e' in corso anche il primo meeting internazionale sull'agriturismo.

''Siamo venuti in Italia per cercare di apprendere e in qualche modo fare nostro il modello agrituristico del vostro Paese - spiega Shai Dotan, Direttore dell'Agriturismo del Governo israeliano - un modello vincente dal punto di vista dell'organizzazione dell'offerta, ma anche da quello della legislazione''. Del modello italiano si apprezzano in particolare la semplicita' di una vacanza all'insegna del benessere e del contatto diretto con la natura che consente tuttavia l'approccio agli aspetti culturali, architettonici e artistici di cui ogni territorio e' ricco e differenziato.

L'agriturismo in Italia per come si e' sviluppato si caratterizza e diviene elemento rappresentativo del territorio di appartenenza: dai prodotti agroalimentari, alle forme di allevamento, alle proposte sportive e di attivita' ricreative a contatto con la natura che risentono direttamente del clima e della geomorfologia nelle quali si inserisce. A fronte di un format di base che accomuna le diverse imprese, durante gli ultimi anni si e' evidenziata una progressiva diversificazione degli agriturismi ad esaltarne la multifunzionalita' con una positiva ricaduta in termini sociali ed ambientali. (segue)

sabato 13 novembre 2010

Agriturismo, il successo del «made in Italy.alla Fiera di Arezzo

Al salone nazionale «AgrieTour» nella città toscana esperti di molti Paesi cercano di capire la forza del nostro modello, basata su territorialità, tutela delle biodiversità e dell'ambiente, socialità, salvaguardia dell'urbanistica rurale e della cultura agricola.

Territorialità, tutela della biodiversità e dell'ambiente, socialità, salvaguardia dell'urbanistica rurale, promozione della cultura agricola. Si riassume in questi essenziali concetti la forza del modello agrituristico italiano, vero protagonista della nona edizione di AgrieTour, il Salone nazionale dell'agriturismo partito oggi e in corso fino al 14 novembre ad Arezzo Fiere e Congressi. Una manifestazione che sembra destinata a confermare il successo delle scorse edizioni, se già al primo giorno erano presenti oltre 150 «buyers» e oltre 3mila operatori accreditati.
Il successo del made in Italy in questo settore diventa caso di studio per molti Paesi come Israele, Bulgaria, Malta, Spagna, Grecia, Gran Bretagna, Filippine, che hanno inviato alcuni esperti del comparto ad Arezzo, dove è in corso anche il primo meeting internazionale sull'agriturismo. «Siamo venuti in Italia per cercare di apprendere e in qualche modo fare nostro il modello agrituristico del vostro Paese - spiega Shai Dotan, direttore dell'Agriturismo del governo israeliano - un modello vincente dal punto di vista dell'organizzazione dell'offerta, ma anche da quello della legislazione».
Ma quali sono i segreti del movimento agrituristico italiano? Certamente la semplicità di una vacanza all'insegna del benessere e del contatto diretto con la natura che consente tuttavia l'approccio agli aspetti culturali, architettonici e artistici di cui ogni territorio è ricco e differenziato. L'agriturismo in Italia per come si è sviluppato diviene elemento rappresentativo del territorio di appartenenza: dai prodotti agroalimentari alle forme di allevamento, fino alle proposte sportive e di attività ricreative a contatto con la natura che risentono direttamente del clima e della geomorfologia nelle quali si inserisce. A fronte di un format di base che accomuna le diverse imprese, durante gli ultimi anni si è evidenziata una progressiva diversificazione degli agriturismi in modo da esaltarne la multifunzionalità con una positiva ricaduta in termini sociali ed ambientali. A questo proposito basti pensare all'impegno di mantenimento di tradizioni e costumi tipici e locali (il merito, secondo un dato Agriturist, è in particolare delle imprese rosa).
Importante anche l'apporto dell'agriturismo nel recupero dell'edilizia tradizionale. Va sottolineato inoltre quanto gli investimenti fatti dalle aziende abbiano avuto ricadute dirette sulla tutela del paesaggio, delle risorse naturali e dei beni pubblici. Ultimo dato, non certo il meno interessante, quello relativo all'integrazione culturale che l'agriturismo ha favorito con il largo e qualificato impiego di lavoratori extra e neocomunitari. Tra i segreti del successo e della diversificazione dell'offerta dell'agriturismo anche le fattorie didattihe (in Italia sono oltre 3mila) alle quale ad AgrieTour è dedicata un'area dove è possibile imparare tanti segreti della vita all'aria aperta.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat, presentato ad Arezzo, in Italia sono 19.019 le strutture agrituristiche registrate (con un aumento di 539 unità pari al 2,9% rispetto all'anno precedente). Il 45,1 per cento delle aziende agrituristiche si trova nel Nord del Paese, il 34,4 per cento nel Centro e il restante 20,5 nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,8 per cento e il 32,1 per cento del totale), mentre nell'Italia centrale è presente il 59,1 per cento degli agriturismi con degustazione. La Toscana resta la regione leader del settore con 4046 aziende agrituristiche, seguita dal Trentino-Alto Adige con 2863 aziende. Il giro d'affari annuo complessivo è stimato in oltre mille milioni di euro

venerdì 12 novembre 2010

Benessere e terapie creative in puglia

Ti invitiamo a scoprire inediti e preziosi alleati del benessere: vino, olio extravergine, cioccolato, ma anche aceto balsamico, ciliegie, burro e miele. Un viaggio in un sapere antico legato strettamente alla natura e ai prodotti del territorio.

La "cura dell’uva" veniva praticata dalle antiche popolazioni arabe, dagli antichi romani e nell’antica Grecia, difatti il termine ampeloterapia deriva dal greco "ampelos" che significa vite.

Per ripercorrere un rituale quasi magico, l’uva deve essere raccolta al mattino presto, quando è ancora coperta di rugiada e consumata tra gli effluvi naturali della campagna. Gli acini vanno masticati lentamentamente, buccia e semi compresi.

Naturalmente si deve trattare di uva prodotta biologicamente.

Ma i benefici di questo prodigioso frutto non si riducono al solo consumo diretto.

Ogni acino racchiude un concentrato di sostanze rivitalizzanti in grado di contrastare l’invecchiamento e di proteggere dalla fragilità capillare. I chicchi, ed in particolare i vinaccioli (semi dell’uva), sono infatti ricchi di calcio, fosforo, polifenoli e flavonoidi (che svolgono un’azione idratante, levigante ed antiossidante) nonché di acidi organici dall’elevata proprietà schiarente (un vero e proprio peeling naturale).

La novità è che i benefici dell’uva continuano anche quando subisce la trasformazione nel suo prodotto più ricercato e amato: il vino.

Le terapie basate sull’impiego di derivati della vite (uva, foglie, vino), messe a punto già diversi anni fa per la prima volta da Mathilde Cathiard, figlia di proprietari di grandi vigneti nel bordolese. Nella vinoterapia, i prodotti della vite vengono declinati in bagni, massaggi, gommage, impacchi, maschere e peeling: tutti rigorosamente a base di uva, vino, foglie di vite, spesso associati a acque termali, per enfatizzarne le caratteristiche salutari.

Un altro prodotto d’eccellenza, che vive bene tra i nostri prodotti di bellezza tanto quanto sulla nostra tavola, è l’olio extravergine di oliva, prodotto dalle molteplici proprietà benefiche, in campo alimentare, ma anche per quanto riguarda la bellezza e il benessere. Un olio leggero, non irritante, antibatterico e ricco di antiossidanti, perfetto per la pelle e per la cura del corpo.

È alleato di ogni tipo di pelle, ma in special modo di quella molto secca o fragile: basta infatti spalmarlo sul viso o sul corpo e la pelle diventa idratata, elastica e liscia. La compatibilità cutanea è totale. L’olio di oliva è inoltre un fantastico antirughe, un rafforzante per le unghie, e un trattamento superlativo per la cura dei capelli, soprattutto quelli crespi e secchi. Una maschera a base di olio d’oliva è perfetta dopo una prolungata esposizione solare o dopo un bagno in piscina o al mare.

I trattamenti a base di olio extravergine di oliva sempre più spesso completano l’offerta riservata ai clienti di agriturismi nelle zone di maggiore produzione di questo prodotto: sono in Puglia, così come cresce l’offerta di validi prodotti di bellezza confezionati artigianalmente a partire dal prezioso olio.

Oscar Nazionale alla Creatività in puglia


Oscar Nazionale alla Creatività a Masseria Il Frantoio di Ostuni (Br)

La Puglia fa incetta di riconoscimenti a livello nazionale e si aggiudica per il secondo anno consecutivo il Premio nazionale indetto da Terranostra e consegnato in occasione di Agri&Tour, Salone nazionale dell'agriturismo di Arezzo.
Masseria Il Frantoio di Ostuni, in provincia di Brindisi, di Armando e Rosalba Balestrazzi, si è aggiudicata l'OSCAR ALLA CREATIVITÀ, nell'ambito di una selezione che ha visto solo 9 realtà premiate su tutto il territorio nazionale, 3 per ogni macro area Nord, Centro e Sud Italia.
Nell'amore per la cultura le ragioni del premio, assegnato a Masseria Il Frantoio per la prestigiosa e affascinante 'TECA DEL SAPERE".
"In azienda è a disposizione degli ospiti - ha spiegato con orgoglio Armando Balestrazzi - una biblioteca di libri rari, catalogati per titolo ed autore in ordine alfabetico. Si tratta di 1500 volumi, datati dal 1500 in avanti, che abbiamo salvato e riportato alla luce. La biblioteca trova, tra l'altro, continua linfa vitale negli ospiti stessi. Da qui nasce il processo che va sotto il nome di crossing over: un ospite finisce di leggere il proprio libro e lo lascia, ne prende uno dalla biblioteca rurale de 'Il Frantoio' e prima di tornare a casa lo lascia; il turista successivo finisce di leggere il libro iniziato a casa, lo lascia e prende il volume donato dal turista già passato dalla Masseria, finisce di leggerlo e lo restituisce, per l'arricchimento naturale degli ospiti e della 'teca del sapere'. Gli argomenti trattati dai volumi sono i più disparati: esoterismo, agricoltura, storia, farmacia, narrativa. Oggi il numero cresce grazie ai libri stranieri, donati da turisti francesi, inglesi, tedeschi".
"E' la dimostrazione - hanno commentato entusiasticamente il Presidente di Terranostra Puglia, Gianvincenzo De Miccolis Angelini ed il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - di quanto il turismo pugliese non sia solo mare e che l'imprenditore agrituristico ha la possibilità di diventare il promotore non solo della sua attività, ma di tutto il territorio, del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti locali della regione che con la Legge di Orientamento ha la possibilità di vendere nella sua azienda, avvicinando le famiglie di città alla campagna. L'ospitalità nelle strutture agrituristiche assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all'occhiello del turismo regionale".
Sulla grotta ipogea, scavata nella roccia, un tempo utilizzata per la molitura delle olive, sono stati edificati nei secoli i vari corpi dell'edificio. Masseria il Frantoio rappresenta la nuova generazione dell'agriturismo: poche camere, ricavate nella parte dell'edificio costruita nell'ottocento, tutte curatissime e arredate come in un albergo di charme.
"In Puglia l'offerta di attività ricreative e culturali nelle nostre masserie - ha continuato il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 26,5 e del 22,4 percento. Grandi opportunità anche dalla vendita diretta: il 40% delle aziende regionali vendono prodotti propri ed il 20% prodotti biologici. Ma la gita in agriturismo è anche l'occasione per far conoscere, soprattutto ai bambini, gli animali di fattoria (galline, mucche, cavalli), assistere alla mungitura, alla posa delle uova od imparare a fare il formaggio o la pasta fatta in casa ed anche per vedere affascinanti strumenti di lavoro ed attrezzature agricole, moderne e del passato, dal vecchio aratro ai potenti trattori".
Fonte la rete

mercoledì 10 novembre 2010

Agriturismo Puglia

Agriturismo Puglia:
vacanza di qualità
Trascorrere una vacanza in agriturismo in Puglia significa incontrare un infinito patrimonio paesaggistico, storico e artistico e altrettanto vaste risorse turistiche.
Puglia Valley ha selezionato i migliori 60 agriturismi in Puglia, che garantiscono una vacanza nel verde con il massimo della soddisfazione e del comfort.
Puglia: una vacanza a contatto con la natura che non rinuncia al comfort, in sistemazioni rese ancora più accoglienti dalla possibilità di rilassarsi in piscina o nel centro benessere, dalle innumerevoli attività sportive e culturali, dalle specialità gastronomiche da gustare in sagre e ristoranti.
C'è tutto per una vacanza indimenticabile.
Province
Bari (11), Brindisi (13), Foggia (14), Lecce (23), Taranto (4)
Zone di Interesse Turistico
  • Gargano
    Golfo di Taranto
  • Murge
    Salento