giovedì 12 dicembre 2013

Nuova legge per l'agriturismo in puglia

BARI - La Nuova legge regolamenta attraverso l'Albo regionale le stutture agricole  e  Conmassimo 50 posti letto. La Coldiretti  si è espressa con parre favorlove visto che il  settore da 15 milioni di euro Nuove regole  dunque per i circa 300 agriturismi pugliesi sparsi dal Gargano al Salento e passando per la valle d'itria, luogo di vacanza che hanno unito la rusticita die luoghi cone le moderni arredi e servizi degli hotel, tra i più gettonati e sempre piu ambiti specialemente quelli di charme con un aumento annuale del 12%, un’affluenza di turisti stranieri in crescita specialmente quelli del continebte europeo del 25%, 450.000 presenze annue e un volume d’affari di oltre 15 milioni di euro.Che si vannoa d aggiungere al volume di affari esercitati dai vari bed and breakfast, e masserie dislocati nelle campagne e vicino al mare,

Ieri, infatti, è stata approvata la legge che disciplina le attività di ricezione ed ospitalità in campagna: La massima della legge prevede che dovranno essere esercitate per almeno 60 giorni all’anno dagli imprenditori agricoli anche associati tra loro, i quali dovranno utilizzare proprie colture e svolgere un’attività ricettiva per massimo 50 posti letto e 85 posti tavola, da essercitarci nell'arco dell'anno solare
Sarà istituito l’elenco regionale dei soggetti abilitati che sarà condizione necessaria per la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e per il rilascio dell’autorizzazione comunale. Toccherà a un Osservatorio regionale monitorare il sistema.
La legge che prevende anche un aumento degli addetti del settore per il controllo delle attivita

Il testo di legge ha fuso tre proposte diverse, tra le quali quelle di Nino Marmo (Pdl), che esprime soddisfazione per l’ok del Consiglio. «Una legge non perfetta ma che finalmente mette ordine nel comparto agrituristico» dice il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. Parla di «grandi opportunità anche dalla vendita diretta» il direttore Antonio De Concilio: il 15% delle aziende regionali vendono prodotti propri ed il 9,6 prodotti biologici. Anche l’offerta di attività ricreative (+26,5%) e culturali (+22,37%) è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni.
Alcuni stralci della legge
Rientrano tra tali attività:
a) dare ospitalità, anche in spazi aperti destinatialla sostadi campeggiatori;
b) somministrare pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri;
c) organizzare attività ricreative o culturali nellambito dell'azienda o delle aziende associate o secondo itinerari agrituristici integrati.
Sono considerati di propria produzione le bevande e
d) i cibi prodotti e lavorati nell'azienda agricola, nonchè quelli ricavati da materie prime dell'azienda agricola anche attraverso lavorazioni esterne.


La Regione finanzia le spese concernenti:
a) la realizzazione di studi e indagini relative all'agriturismo,la realizzazione di manifestazioni, convegni, materiale divulgativo ed iniziative atte asensibilizzare l'ambiente agricolo alle problematiche agrituristiche. L'attività di cui al presente articolo si attua in base ai programmi presentati alla Giunta regionale dalle associazioni agrituristiche nazionali maggiormente
rappresentative operanti nella Regione Puglia.
I programmi devono pervenire alla Giunta regionale entro il 31 ottobre di ogni anno. 
La Regione, nell'ambito dei programmi di promozione agrituristica, svolge attività di
pubblicità e propaganda dell'offerta agrituristica regionale ed assicura la formazione
permanente sia di tecnici animatori sia delle famiglie rurali all'agriturismo.
L'attività di cui al presente articolo è svolta dalle Associazioni agrituristiche coordinate dall'assessorato regionale al Turismo.
Sempre ieri, è stato approvato all’unanimità il ddl sulla tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, forestale e zootecnico a rischio di estinzione. È prevista l’istituzione del registro regionale delle risorse genetiche autoctone, il monitoraggio di una commissione scientifica e l’istituzione di un contrassegno da apporre sui prodotti. Nasce anche l’atlante regionale della biodiversità.