LA REGIONE CONCEDE FONDI ALLE IMPRESE CHE REALIZZANO STRUTTURE O RIQUALIFICANO QUELLE ESISTENT
Bari a metà ottobre Justin Timberlake e Jessica Biel, la coppia più
cool di Hollywood, era sbarcata tra gli ulivi pugliesi dell’agro di
Fasano, per festeggiare il matrimonio più vip del 2012, in molti si
erano chiesti: ma perché proprio lì? Voli privati dagli Usa e
dall’Europa avevano trasportato personaggi dello star system nel resort
extralusso di Borgo Egnazia, una delle ultime strutture (saranno una
decina negli ultimi cinque anni), che hanno trasformato quella che era
una regione a prevalenza di alberghi tre stelle e soprattutto di
ospitalità occasionale, in una specie di California italiana. Justin e
Jessica, protetti dalla rigida security degli alberghi e masserie
extralusso, si sono anche concessi alla tradizione contadina con tanto
di pranzo di benvenuto in quel di Pezze di Greco a base di bruschette
contadine e orecchiette fatte a mano. Non solo per quasi un mese ospiti
fissi nella zona gli attori di Beautiful che hanno girato una parte
della fortunata serie con tanto di sesto matrimonio tra Ridge e Brooke.
Il segreto pugliese, dicono, è proprio lì: strutture di lusso, beauty
farm annesse, thalassoterapia ma anche altro e poi un tocco di civiltà
agreste che non guasta e anzi rende anche più chic la permanenza. Sono
molti, sono tanti i vip che hanno fatto della Puglia il loro buen
retiro, primo fra tutti un Mario Draghi, presidente della Bce, ospite
abituale, silenzioso e quasi invisibile di una delle masserie del nuovo
triangolo d’oro. E così, dal Melograno
al San Domenico, da Torre Coccaro a Borgo Egnazia, Masseria Cappuccini,Ferri, Salamina si
moltiplicano le strutture a cinque stelle che, soprattutto per i
paesini nella zona di confine tra la provincia di Bari e quella di
Brindisi, sono come una vincita al Superenalotto. Nell’annus horribilis
del turismo italiano (—6 per cento di arrivi e — 7,5 per cento di
pernottamenti) la Puglia spicca col suo +5 per cento di arrivi
stranieri. «Sicuramente la Puglia — spiega Silvia Godelli, assessore
al Turismo — nel decennio 2000-2010 ha rappresentato il motore dello
sviluppo turistico del Mezzogiorno, garantendo da sola più della metà
di tale sviluppo». I privati, indubbiamente, hanno fiutato l’affare e
hanno investito capitali ad alto ritorno. E anche la Regione ha capito
che una spinta al pil può e deve arrivare anche e soprattutto dalle
masserie extralusso. A tal punto che in questi giorni c’è chi pensa
all’industria delle vacanze come possibile compensazione
dell’inevitabile effetto (negativo) dell’Ilva sulla ricchezza
regionale. La Puglia di Nichi Vendola apre anche la cassa varando un
Programma integrato di agevolazione (Pia) proprio sul turismo. La
Regione erogherà fondi alle imprese tra il 35 e il 45 per cento dei
costi sostenuti. E lo farà “a sportello”, cioè dietro presentazione di
domande all’assessorato. L’obiettivo è l’innalzamento degli standard
di qualità di nuove strutture, anche attraverso il recupero funzionale
di immobili da destinare ad attività turistico — alberghiere. Previsti
fondi anche per la realizzazione di campi da golf da almeno 18 buche,
porti turistici, aeroclub, centri congressuali o auditorium dalla
capienza minima di 2.000 posti, recupero di aree urbane degradate e
inquinate e di aree produttive da riqualificare, da destinare alla
realizzazione di strutture ricettive, congressuali, sportive, culturali
e ricreative o il risanamento di un’unica area a verde della superficie
di almeno 200 ettari. Insomma, tutto quanto fa turismo, nella Puglia
rossa. Possibilmente di lusso. Nel 2012 la Puglia ha fatto registrare un
aumento del cinque per cento degli stranieri