giovedì 14 febbraio 2013

Le Masserie pugliese hanno stregato gli stranieri

LA REGIONE CONCEDE FONDI ALLE IMPRESE CHE REALIZZANO STRUTTURE O RIQUALIFICANO QUELLE ESISTENT

Bari a metà ottobre Justin Timberlake e Jessica Biel, la coppia più cool di Hollywood, era sbarcata tra gli ulivi pugliesi dell’agro di Fasano, per festeggiare il matrimonio più vip del 2012, in molti si erano chiesti: ma perché proprio lì? Voli privati dagli Usa e dall’Europa avevano trasportato personaggi dello star system nel resort extralusso di Borgo Egnazia, una delle ultime strutture (saranno una decina negli ultimi cinque anni), che hanno trasformato quella che era una regione a prevalenza di alberghi tre stelle e soprattutto di ospitalità occasionale, in una specie di California italiana. Justin e Jessica, protetti dalla rigida security degli alberghi e masserie extralusso, si sono anche concessi alla tradizione contadina con tanto di pranzo di benvenuto in quel di Pezze di Greco a base di bruschette contadine e orecchiette fatte a mano. Non solo per quasi un mese ospiti fissi nella zona gli attori di Beautiful che hanno girato una parte della fortunata serie con tanto di sesto matrimonio tra Ridge e Brooke. Il segreto pugliese, dicono, è proprio lì: strutture di lusso, beauty farm annesse, thalassoterapia ma anche altro e poi un tocco di civiltà agreste che non guasta e anzi rende anche più chic la permanenza. Sono molti, sono tanti i vip che hanno fatto della Puglia il loro buen retiro, primo fra tutti un Mario Draghi, presidente della Bce, ospite abituale, silenzioso e quasi invisibile di una delle masserie del nuovo triangolo d’oro. E così, dal Melograno
al San Domenico, da Torre Coccaro a Borgo Egnazia, Masseria Cappuccini,Ferri, Salamina si moltiplicano le strutture a cinque stelle che, soprattutto per i paesini nella zona di confine tra la provincia di Bari e quella di Brindisi, sono come una vincita al Superenalotto. Nell’annus horribilis del turismo italiano (—6 per cento di arrivi e — 7,5 per cento di pernottamenti) la Puglia spicca col suo +5 per cento di arrivi stranieri. «Sicuramente la Puglia — spiega Silvia Godelli, assessore al Turismo — nel decennio 2000-2010 ha rappresentato il motore dello sviluppo turistico del Mezzogiorno, garantendo da sola più della metà di tale sviluppo». I privati, indubbiamente, hanno fiutato l’affare e hanno investito capitali ad alto ritorno. E anche la Regione ha capito che una spinta al pil può e deve arrivare anche e soprattutto dalle masserie extralusso. A tal punto che in questi giorni c’è chi pensa all’industria delle vacanze come possibile compensazione dell’inevitabile effetto (negativo) dell’Ilva sulla ricchezza regionale. La Puglia di Nichi Vendola apre anche la cassa varando un Programma integrato di agevolazione (Pia) proprio sul turismo. La Regione erogherà fondi alle imprese tra il 35 e il 45 per cento dei costi sostenuti. E lo farà “a sportello”, cioè dietro presentazione di domande all’assessorato. L’obiettivo è l’innalzamento degli standard di qualità di nuove strutture, anche attraverso il recupero funzionale di immobili da destinare ad attività turistico — alberghiere. Previsti fondi anche per la realizzazione di campi da golf da almeno 18 buche, porti turistici, aeroclub, centri congressuali o auditorium dalla capienza minima di 2.000 posti, recupero di aree urbane degradate e inquinate e di aree produttive da riqualificare, da destinare alla realizzazione di strutture ricettive, congressuali, sportive, culturali e ricreative o il risanamento di un’unica area a verde della superficie di almeno 200 ettari. Insomma, tutto quanto fa turismo, nella Puglia rossa. Possibilmente di lusso. Nel 2012 la Puglia ha fatto registrare un aumento del cinque per cento degli stranieri