lunedì 12 dicembre 2011

Riforma dei B&B, rivolta dei gestori

La Regione privilegia gli albergatori

BARI - Bed&Breakfast di Puglia contro Regione e Associazione degli Albergatori. Pernottare a costi accessibili in una casa confortevole messa a disposizione dal proprietario con prima colazione volante, potrebbe essere sempre più difficile, perché si rischia di trovarne sempre meno e sempre con maggiore difficoltà. A dichiararlo sono gli operatori pugliesi di questa importante fetta di accoglienza turistica che si sono riuniti in un gruppo spontaneo chiamato «Salviamo i B&B in Puglia» e che , anche attraverso il social network Facebook, hanno diffuso un documento, da loro definito «manifesto», per denunciare le conseguenze negative sulla loro attività, dovute al disegno di legge di riordino che il governo regionale dovrebbe varare a breve e che è stato ideato da Silvia Godelli, assessora al Turismo.
IL RISCHIO - Secondo la denuncia degli operatori si rischia la cancellazione di buona parte dei B&B del territorio. A causa delle nuove normative, solo un quinto dell’ospitalità esistente in Puglia, potrebbe sopravvivere alla decisione di vietare la promozione dei servizi offerti attraverso internet e le piattaforme dedicate ai B&B, al rendere obbligatoria la coincidenza tra la residenza anagrafica e l’abitazione d’accoglienza e perfino al rendere obbligatorio fornire agli ospiti solo cibo confezionato, invece di una colazione casereccia.
LE REALI MOTIVAZIONI - Dietro l’intenzione di riordinare il settore in realtà, secondo il gruppo «Salviamo i B&B in Puglia», ci sarebbe una sorta di difesa corporativa degli albergatori spalleggiata dal legislatore. Una difesa miope che non riflette sul fare sistema. «Il turismo opera per così detti flussi con la conseguenza che, se sottrai ad un territorio, in questo caso la Puglia, capacità di posti letto - cosa che avverrà con la promulgazione eventuale di questa legge, sottolineano gli operatori dei B&B - tutto il settore turistico pugliese se ne vedrà danneggiato, compresi gli associati che le stesse Associazioni si vantano di rappresentare».
L'ACCUSA - Una delle motivazioni che porterebbero all’approvazione della legge regionale è quella della concorrenza sleale, secondo gli albergatori. Ma anche a questo rispondono i gestori dei B&B che sottolineano come i loro tributi siano versati regolarmente e i proventi derivanti dall’attività di ricezione siano sommati a quelli derivanti dai redditi personali dell’attività principale, per il conteggio della dichiarazione fiscale e il pagamento delle tasse. Inoltre, aggiungono gli operatori dei B&B, la concorrenza con gli alberghi tradizionali non c’è perché i B&B, in questi anni, hanno intercettato segmenti e fasce di domanda di ospitalità specifiche, che prima non erano supportate dall’offerta esistente. Una forte domanda che è stata recuperata a mercati esteri quali la Grecia, la Croazia e la Spagna capaci, invece, di fare sistema.

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