giovedì 5 gennaio 2012

Il Carnevale di Putignano è già iniziato!

Toglietevi i panni della Befana e cominciate ad indossare quelli di Carnevale! C'è un luogo in Italia dove il Carnevale è già iniziato e per essere precisi è cominciato subito dopo il Natale, il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano. Siamo in Puglia, a Putignano, dove cominciano ad entrare nel vivo i festeggiamenti per uno dei carnevali più noti e antichi d'Italia. Putignano, colonia della Magna Grecia, celebra probabilmente la festa fin dall'epoca dei culti dedicato a Dioniso che fanno parte della storia del carnevale e ben si sposano alle tradizioni di accessi e facezie tipiche della festa che, nel calendario cattolico, precede la Quaresima. Anche nel caso del Carnevale tradizioni cristiane si agganciano a quelle che in precedenza erano feste e tradizioni pagane dando origine a spettacolari celebrazioni che assumono diverse sembianze in tutta Italia. Connesso al Carnevale di Putignano è il culto di Santo Stefano. Una antica tradizione fa risalire la prima edizione del Carnevale di Putignano al 1394 anno nel quale i Cavalieri di Malta decisero di trasferire il 26 dicembre le reliquie di Santo Stefano, protomartire dell'Abbazia di Santo Stefano di Monopoli ( una cittadina costiera a cinquanta chilometri da Bari), nell'entroterra, per metterle al riparo dagli attacchi dei pirati saraceni.
Putignano venne scelta come luogo del trasferimento. All'arrivo delle reliquie del santo gli abitanti della città, impegnati nel lavoro dei campi, abbandonarono il lavoro e si accodarono alla processione abbandonandosi a canti e balli. Da quel momento, secondo gli storici, nacquero le Propaggini, il momento più significativo del Carnevale di Putignano.
Nel corso della festa delle Propaggini i poeti dialettali si alternano sul palco della piazza principale della città per declamare versi satirici in rima contro i potenti. Dopo una breve interruzione, il 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate, si susseguono appuntamenti, tutti i giovedì, in cui si ironizza su determinati strati sociali: i monsignori, i preti, le monache, i vedovi, gli scapoli, le mogli, i cornuti.

Il Carnevale si conclude il Martedì Grasso con il Funerale del Carnevale rappresentato da un enorme maiale di cartapesta, arte nella quale i putignanesi primeggiano. Il maiale verrà bruciato in piazza e gli ultimi minuti del periodo carnascialesco sono vissuti ascoltando i 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni, bevendo gli ultimi bicchieri di vino e mangiando fumanti piatti di pasta in previsione delle rinunce quaresimali.
Tra i motivi d'attrazione maggiore del Carnevale di Putignano ci sono, ogni anno, i carri allegorici. I Giganti di Cartapesta, così come vengono chiamati, sono vere e proprie opere d'arte che i maestri cartapestai realizzano nelle fucine dei Capannoni. La Maschera ufficiale di Putignano è Farinella, un personaggio che deve il nome ad un cibo tipico. La Farinella è una farina finissima ricavata da ceci o orzo che viene utilizzata per i piatti tipici della zona.Ma non è soltanto l’elemento-cartapesta ad animare le sfilate di un Carnevale che nel travestimento ha da sempre avuto un momento di assoluto rilievo. Così, a rendere ancora più composito e luminoso il fiume in piena dei Corsi Mascherati, ecco i Gruppi Mascherati, chiamati a presentare autentici spettacoli itineranti attraverso costumi, musiche e coreografie studiati per l’occasione.
Tra gli altri riti di un Carnevale tanto lungo come quello di Putignano ricordiamo la Festa dell'Orso e l'Estrema Unzione del Carnevale che precede il funerale. La prima si svolge il 2 febbraio, giorno della Candelora. Protagonista è un orso il cui legame con il carnevale è confermato da alcune capacità magico-divinatorie che la tradizione popolare gli attribuisce. Secondo un antico proverbio putignanese infatti l'orso ha la possibilità di prevedere l'andamento del clima per la parte rimanente dell'inverno sulla base di una logica “rovesciata”: se in quel giorno il tempo è buono l'orso si costruisce un riparo, se invece il tempo è cattivo l'orso non si preoccuperà.

L’ Estrema Unzione entra in scena ogni anno alla vigilia del Martedì Grasso, ultimo giorno di carnevale prima che il calendario introduca il periodo, più dimesso, della Quaresima. Nella penultima sera di vita del Carnevale, un corteo mascherato con paramenti sacerdotali e vestiti clericali si sposta per le vie del paese impartendo una benedizione tutta particolare e declamando una esilarante biografia in vernacolo del Carnevale morente

Nessun commento:

Posta un commento