domenica 1 gennaio 2012

Niente crisi a capodanno nei trulli

MARTINA FRANCA - Il paesaggio dei trulli rimane una proposta vincente per il turismo internazionale. Gli stranieri tornano in massa in valle d’Itria per festeggiare il Capodanno. La notte dell'ultimo dell'anno ci sono almeno 60 veglioni organizzati negli esercizi pubblici, che non rinunciano al cenone di San Silvestro, malgrado il divieto di pubblicità da parte della Comune. E c’è pure chi ha difficoltà a reperire personale per il servizio ai tavoli.

La voglia di dimenticare la crisi è più forte della crisi stessa. Il turismo tiene bene. E sembra ormai una prospettiva da cavalcare per Martina, Locorotondo e Cisternino, alla stregua di Alberobello che rimane la regina per il patrimonio riconosciutogli anche dall’Unesco. La tutela del paesaggio, anche se rappresenta un sacrificio per le categorie edili, si può trasformare in una risorsa, se è vero che rispetto al calo nazionale del 20% dei cenoni, come ha previsto Confcommercio, in Valle d’Itria invece la voglia di stare fuori regge rispetto allo scorso anno.

In molti locali che hanno già fatto l’esaurito si faranno feste private, dove il numero dei partecipanti è formato da gente dello stesso ambiente e delle stesse comitive. Niente feste all’aperto, per la temperatura rigida che di notte scende sotto i 5 gradi, ma non mancano le occasioni per accendere il caminetto in campagna, dove inevitabilmente si sposteranno centinaia di giovani, facendo ricorso alle numerose “gastronomie” e alle macellerie per i fornelli. Capodanno rimane un appuntamento di attrazione ed anche i b&b del centro storico hanno trovato clientela a supporto degli alberghi diffusi, prediletti da coloro che vogliono iniziare l’anno in coppia, rispetto alle offerte degli hotel che invece hanno offerto pacchetti da tre giorni, che ricomprendono anche il primo pranzo del 2012.

Per una notte tornano i grandi numeri del turismo estivo in Valle d’Itria, che aveva retto bene anche l’impatto di Natale e Santo Stefano. Il settore tiene anche se non riesce a superare le proposte del week-end. Merito anche di un gran numero di emigrati che tornano a casa e riescono a trasportare amici, affascinati da un territorio che deve ancora sviscerare le sue potenzialità dopo essere passato dalla cultura contadina a quella industriale con il tessile. Il coraggio di potenziare i servizi per rendere più stabile il fenomeno è una delle scelte da fare per il 2012. Il fascino della Valle d’Itria rimane intatto ed è un motivo di attrattiva internazionale

Nessun commento:

Posta un commento